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ClimatizzatoreSegnalazione guasti energia elettrica: a chi rivolgersi
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Segnalazione guasti energia elettrica: a chi rivolgersi
A seguito di forti piogge e altri eventi naturali, oppure semplicemente dopo essere entrati in una nuova casa, può capitare di accorgersi che non funziona l’energia elettrica, o che ci sono dei guasti diffusi.
Che cosa fare in questi casi? Occorre segnalare il malfunzionamento. Ma a chi bisogna rivolgersi di preciso? E come segnalare il guasto? Ecco tutte le risposte e tutte le informazioni utili sulla segnalazione dei guasti alla rete elettrica.
Cosa fare se manca la luce
La prima cosa da fare in caso di mancanza di elettricità è cercare di capire qual è la causa. Se si tratta di un possibile malfunzionamento della linea elettrica, è possibile rivolgersi a chi di dovere, ma prima è necessario essere certi che non si tratti di un problema di un altro genere.
Infatti, se salta la corrente, non è comune che si tratti di un problema della rete elettrica. Le cause più diffuse possono essere:
- utilizzo contemporaneo di troppi elettrodomestici. Se la potenza richiesta supera la potenza massima di accessibilità prevista dal contratto (in genere attorno ai 3 kW), il contatore salta. Basta spegnere gli elettrodomestici per limitare i consumi, e riaccendere il contatore;
- lo scatto del dispositivo salvavita del contatore, o “interruttore differenziale”. Serve a interrompere il flusso dell’energia elettrica nei casi pericolosi per l’immobile o per la sicurezza degli inquilini. Bisogna quindi verificare che non ci siano fenomeni di dispersione elettrica, o rivolgersi a un elettricista;
- è avvenuto un distacco della corrente per morosità del cliente, seguito a un mancato pagamento delle bollette. In questa circostanza occorre pagare gli arretrati con gli interessi di mora e richiedere la riattivazione della linea;
- sono in corso dei lavori programmati dal distributore competente sul territorio, e coinvolgono anche le utenze del cliente. È sufficiente attendere la conclusione dei lavori di ripristino, in genere segnalata opportunamente tramite affissione di cartelli o altri comunicati.
Se la situazione del cliente non rientra in nessuna di queste casistiche, probabilmente si è in presenza di un guasto alla rete elettrica. Anche in questo caso occorre distinguere tra:
- guasti localizzati sull’impianto domestico. Vanno segnalati all’elettricista e risolti privatamente, a cura dell’inquilino o del proprietario di casa;
- guasti diffusi alla rete elettrica della zona. Solo per questi ultimi è necessario segnalare i guasti a chi ha accesso alla rete elettrica.
A chi segnalare i guasti di energia elettrica
Se si è in presenza di un guasto all’energia elettrica, bisogna sempre contattare il proprio distributore locale.
Si ricorda che il distributore è diverso dal fornitore: mentre la società di distribuzione di energia si occupa materialmente dell’erogazione di luce e gas fino alle abitazioni del cliente, l’azienda di fornitura (come Edison) provvede alla commercializzazione, all’amministrazione dell’energia e al contatto con il cliente, ma non ha il controllo della linea, dunque non può operare in caso di guasti.
Il distributore locale ha dunque competenza sugli impianti di un determinato territorio e di una certa zona geografica, della luce, del gas o di entrambi. Si occupa insomma della gestione della sezione conclusiva della rete nazionale di distribuzione, fino ai contatori, all’illuminazione pubblica e simili. Inoltre, non viene scelto dal consumatore, a differenza del fornitore.
Dunque, per i guasti bisogna contattare il distributore competente di zona: nella maggior parte del territorio italiano si tratta di E-distribuzione (ex Enel Distribuzione); in alcune zone specifiche operano altri fornitori, come Irei, Unareti, Areti e altri ancora in diverse grandi città o aree geografiche.
Ma che cosa fare se non si conosce il nome del proprio distributore? Per fortuna, ci sono molti semplici modi per scoprirlo.
Innanzitutto si può verificare il modello e la marca del contatore: ogni distributore ha il proprio contatore e, viceversa, dal nome del contatore è possibile risalire facilmente al distributore.
Un modo ancor più semplice è controllare la bolletta della luce. Tutte le bollette, infatti, indipendentemente dalle imprese di fornitura diverse, riportano gli stessi dati utili per gli utenti (si tratta delle cosiddette bollette 2.0, regolamentate da una apposita delibera di ARERA, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente).
Ogni bolletta, dunque, ha una sezione dedicata alle segnalazioni dei guasti alla rete elettrica e dei reclami, in cui è indicato uno o più recapiti per il pronto intervento, che è possibile contattare in circostanze di emergenza, di interruzione improvvisa della rete o simili.
Se poi il problema è relativo al contatore elettronico, il guasto può essere segnalato ugualmente al distributore, fornendo anche le opportune informazioni sul messaggio riportato sul display e sulle condizioni dei led presenti sul lato frontale (rossi, accesi e fissi o lampeggianti).
Come segnalare i guasti relativi all’energia elettrica
Per quanto riguarda la modalità di segnalazione dei guasti, la faccenda si fa un po’ più complessa, dal momento che ogni distributore ha il suo metodo e la sua procedura di contatto.
Possiamo prendere come esempio le istruzioni per E-Distribuzione che, oltre a essere il distributore più diffuso sul territorio, offre anche un modello di comunicazione semplice e piuttosto simile a quello delle altre compagnie.
In linea di massima, la segnalazione dei guasti va effettuata sempre attraverso il numero verde dedicato (803500 o, per le telefonate da territorio estero, 0291155155). È un numero di assistenza clienti gratuito, sia da cellulare che da rete fissa, e disponibile tutti i giorni dell’anno, 24 ore su 24 (limitatamente ai servizi di segnalazione guasti e pericoli e per informazioni su guasti e pericoli già segnalati).
In particolare, selezionando l’opzione 0 si attiva la linea di emergenza in caso di calamità e gravi emergenze, dai terremoti a tempeste, maltempo e simili.
La segnalazione di guasti semplici si fa attraverso l’opzione 1, tramite la quale si possono anche ottenere dagli operatori delle informazioni su guasti tecnici già segnalati, su lavori programmati o simili.
Con l’opzione 5, poi, si può segnalare un pericolo grave e richiedere maggiori informazioni sullo stesso.
Per comunicare con il numero verde di E-Distribuzione (ma anche con le altre società di distribuzione) occorre identificare se stessi e la propria fornitura in maniera univoca, fornendo quindi il codice POD, nome e cognome, codice fiscale e altri dati.
E-Distribuzione mette anche a disposizione sezioni specifiche nel portale web o nell’app per conoscere le zone di disalimentazione della rete elettrica o per chiedere di essere richiamati dall’assistenza. Altri operatori del servizio elettrico offrono la possibilità di comunicare allo sportello della sede territoriale, tramite PEC, posta ordinaria o altre forme di supporto, con varie tariffe.
Sono previsti indennizzi per la mancanza di corrente?
Per la mancanza di corrente possono essere previsti degli indennizzi o comunque delle forme di risarcimento.
Infatti, in caso di mancanza di corrente, il cliente subisce un danno oggettivo, dovuto sia al disservizio (in quanto si tratta della mancata erogazione di un’opera per la quale si presta un pagamento ai produttori) sia, nei casi più gravi di interruzione della linea, per guasti collaterali di varia misura ad apparecchi elettrici o elettronici.
Si pensi, per esempio, a quando salta improvvisamente la luce per via di un sovraccarico o di un calo di tensione: anche se minima, c’è comunque la possibilità che i dispositivi in connessione alla corrente in quel momento subiscano dei danni all’alimentazione o ai circuiti interni.
Di conseguenza, il cliente può avere diritto a un rimborso o bonus previsti da apposite certificazioni. In particolare, i rimborsi sono erogati dal distributore se i danni sono imputabili a propri disservizi, mentre per il trattamento degli eventi eccezionali esiste un fondo di rimborso dei consumatori, indipendente dalla tipologia di fornitura (sia per il mercato libero di terze parti che per il mercato di maggior tutela).
Per le interruzioni senza preavviso, ossia quelle non dovute a interventi per progetti di manutenzione annunciati (dette appunto interruzioni programmate), il cittadino ha la possibilità di chiedere un indennizzo di circa 30,00 € se il tempo supera un determinato numero di ore (diverso a seconda dell’ampiezza della zona coinvolta, in generale dalle 8 alle 16 ore salvo proroga), che aumenta di 15,00 € per ogni ulteriori 4 ore.
Per le interruzioni dovute a blackout, invece, l’indennizzo viene calcolato da ARERA secondo un proprio regolamento, ed è erogato automaticamente nella bolletta successiva.
Cosa fare se il contatore è bloccato
Se il contatore è bloccato, occorre innanzitutto verificare che ciò non sia imputabile all’utente.
Per esempio, si verifica che non siano accesi troppi elettrodomestici insieme, o che non via sia un problema latente che fa scattare il salvavita.
In secondo luogo, bisogna verificare che non vi sia un blocco da parte del distributore, magari con l’apposito sigillo; ciò può accadere quando si entra in una nuova casa, il cui precedente inquilino ha richiesto la disattivazione della fornitura. In questo caso, occorre richiedere non la voltura ma il subentro e la contestuale riattivazione del contatore.
Se il problema non rientra in questa casistica, significa che è imputabile a un guasto o a un malfunzionamento. In questo caso, bisogna segnalare i potenziali problemi al distributore, secondo le modalità indicate in precedenza.
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