La certificazione energetica APE, necessaria per indicare la classe e l’efficienza energetica di un immobile, è richiesta per svariate motivazioni e circostanze, dalla contrattazione per un edificio alla richiesta della detrazione per ecobonus e di altre agevolazioni.

Cosa indica esattamente l’APE per la casa? Qual è il suo costo e quando è obbligatorio? In questa guida breve vengono fornite tutte le risposte e le informazioni utili.

L’Attestato di Prestazione Energetica (o APE) per la casa è una certificazione rilasciata da dei tecnici professionisti al termine di una apposita valutazione, volta a illustrare le caratteristiche energetiche di un immobile residenziale. L’APE può essere richiesto per ogni tipo di casa, dalla villetta a schiera al condominio con più appartamenti e unità immobiliari.

L’APE va distinto da altri certificati energetici, come l’ACE (Attestato di Certificazione Energetica, oggi sostituito dall’APE e non più in vigore) o l’AQUE (Attestato di Qualificazione Energetica, richiesto in alcuni casi per certificare il rispetto della normativa sulle spese di energia elettrica e gas).

L’APE è stato reso obbligatorio in alcuni casi dal D. P. R. n. 75/2013. In queste circostanze, la sua validità è pari a 10 anni sul piano legale ufficiale (mentre a livello orientativo può essere utile anche in seguito), a meno di lavori di ristrutturazione che modifichino sensibilmente le caratteristiche dell’edificio misurate dall’APE stesso, e purché sia sempre curata la manutenzione della caldaia e degli altri impianti.

Il processo di valutazione preventivo per il rilascio del documento APE consiste in un’analisi che considera molti aspetti e caratteri relativi alla gestione dei consumi energetici e all’efficienza energetica, nonché la raccolta di documentazione.

Sono valutati, per esempio:

• la posizione dell’edificio e i suoi dati catastali;
• le condizioni della zona climatica in cui si trova (temperatura, umidità…);
• i consumi medi annui;
• le caratteristiche strutturali (per esempio le metrature e gli isolamenti termici);
• gli impianti presenti per la climatizzazione (e non solo: riscaldamento, raffrescamento, produzione di acqua calda sanitaria, ventilazione…) e il funzionamento di elettrodomestici e sistemi di illuminazione con la certificazione del costruttore;
• la presenza, eventualmente, di fonti di energia rinnovabile come il fotovoltaico, i pannelli solari o la pompa di calore, che riducono fortemente gli sprechi di energia oltre che le emissioni di anidride carbonica e inquinanti.

La classificazione dell’APE è strutturata sulla basa dell’Indice di Prestazione Energetica (IPE). Quest’indice pone l’edificio valutato su una scala di 10 posizioni a seconda della performance energetica di diversi aspetti. I vari gradini sono contrassegnati da caratteri alfanumerici che vanno da G ad A1, A2, A3 e A4.

L’APE per la casa serve a informare riguardo alle caratteristiche energetiche di un’abitazione. Le informazioni possono essere utili, a seconda dei casi, per il proprietario o il richiedente, ma anche per gli affittuari, gli acquirenti o terzi come le aziende immobiliari a scopo di consulenza

Per questo motivo, la legge stabilisce che in alcuni casi l’APE è obbligatorio, per esempio per una compravendita immobiliare relativamente a un immobile o a una sua parte. La trattativa può essere svolta anche senza agenzia immobiliare, sia in forma pubblica che privata, e precedere un acquisto diretto o l’attivazione di un mutuo. L’APE deve essere fornito dal proprietario dell’edificio agli interessati alla compravendita.

Di conseguenza, l’APE è richiesto anche per la redazione di un annuncio immobiliare, che deve infatti sempre presentare la classe energetica stabilita dall’APE.

Lo stesso vale in caso di donazione dell’immobile (cioè un trasferimento a titolo gratuito di un immobile a terze parti, si tratti di persone fisiche o enti pubblici o privati) oppure di trattativa per un affitto.

Infine, l’APE è obbligatorio per una ristrutturazione dell’edificio in una percentuale superiore al 25% della superficie totale. Inoltre, l’APE deve essere aggiornato dopo ogni intervento di ristrutturazione o riqualificazione che origina un cambiamento delle caratteristiche strutturali o energetiche dell’edificio, quali il rifacimento dei soffitti o dei pavimenti, l’esecuzione del cappotto, la sostituzione di infissi o finestre, il cambio della caldaia e così via.

In tutti questi casi, l’APE è obbligatorio per i proprietari della casa in questione. I soggetti possono essere privati, enti, organizzazioni, aziende e imprese, lavoratori autonomi con partita IVA ecc.

Si ricorda che la legge prevede delle sanzioni pecuniarie per chi non presenta l’APE quando è richiesta, o presenta una attestazione incompleta, scaduta o errata.

Per poter ottenere l’APE per la propria casa è necessario rivolgersi a un tecnico abilitato e autorizzato, il certificatore energetico, il quale effettuerà tutte le verifiche necessarie secondo gli schemi di legge e poi provvederà alla compilazione dell’attestato per il cliente.

Il certificatore può avere una formazione varia (può essere architetto, geometra, ingegnere e così via) purché sia competente nella gestione e nella progettazione di immobili e impianti.

Il certificatore energetico è comunque in tutti i casi una figura professionale altamente qualificata, sottoposta a formazione apposita e rispondente a requisiti nazionali e regionali in base al decreto legge n. 192/2005.

Per poter ottenere l’APE occorre seguire una procedura composta di diverse operazioni, a partire da una fase di raccolta delle informazioni: ovvero, il certificatore raccoglie tutti i dati necessari al sopralluogo successivo.

In particolare, il tecnico recupera planimetria e visura catastale, altre informazioni strutturali e relative al rendimento energetico degli impianti, eventuali dati preesistenti sugli impianti di climatizzazione (come il libretto della caldaia) o sulle parti comuni degli edifici nel caso di un appartamento in condominio. Raccoglie inoltre informazioni sulle fonti rinnovabili di energia, se installate.

A questo punto, il certificatore può effettuare il sopralluogo della casa. In questa fase può raccogliere sul campo tutta una serie di dati fisici, come il rilievo geometrico, il contorno dell’edificio e la dimensione dei vani interni, ma anche la tipologia di serramenti, pareti, infissi, la qualità dell’isolamento termico, degli impianti e così via.

Una volta raccolti ed elaborati i dati, anche a mezzo di apposito software, il certificatore rilascia l’attestato di prestazione energetica al richiedente, e ne invia copia all’archivio del catasto energetico.

L’APE per la casa può costare all’incirca 200,00 € incluse le imposte, ma il costo può variare anche di molto (tra i 100,00 € e i 300,00 €). Vi sono infatti moltissimi parametri e variabili, a partire dalla tipologia e dalla dimensione della casa, ma anche dalla ditta che offre il servizio, dall’urgenza dello stesso e molto altro ancora.

Inoltre, in Italia il costo della valutazione energetica cambia in base alle zone. Nel nord, in alcune zone in cui i costi dell’edilizia sono particolarmente elevati (come Milano, la Valle d’Aosta o le province autonome di Trento e Bolzano), l’APE può venire a costare anche 250,00 € o 300,00 €. Al contrario, in più di una regione o provincia del Sud Italia (come Potenza e Napoli) si registrano prezzi particolarmente bassi, attorno ai 100,00 € o poco più.

Occorre inoltre stare attenti a non risparmiare troppo sull’APE. È consigliabile fare un controllo e confrontare più preventivi da parte di diversi certificatori, ma un buon attestato energetico richiede dei costi ben precisi, che non possono essere eccessivamente ridotti.

Esistono invece molte truffe relative all’APE, in primo luogo quelle eseguite da parte di presunti certificatori che rilasciano gli attestati senza sopralluogo per un costo irrisorio. Si tratta di certificazioni composte da un semplice modello base con poche linee guida generiche, che non reggerebbero una verifica da parte delle autorità competenti, e che dunque comportano gravi accuse per chi le ha rilasciate e anche sanzioni per il cliente che le ha presentate per buone, ad esempio al momento di una registrazione del contratto di vendita o al passaggio di proprietà.

Viene ricordato, del resto, che è bene investire sulla certificazione energetica, dal momento che grazie all’APE si può anche risparmiare.

Infatti, non solo l’APE è indispensabile, in certi casi, per ottenere l’ecobonus e altri sconti, incentivi e sgravi nella fatturazione, ma permette anche al cliente di conoscere il proprio consumo e la prestazione energetica globale della casa: questo è l’unico punto di partenza possibile per intervenire ristrutturando l’abitazione ed effettuando interventi per l’efficientamento e il risparmio energetico, dalla sostituzione degli infissi all’installazione di sistemi basati su energie rinnovabili come i pannelli fotovoltaici.

In questo modo, dunque, si otterrà un duplice vantaggio: da un lato, un immediato risparmio in bolletta (una casa più efficiente sul piano energetico permette, per esempio, di risparmiare sul riscaldamento) e dall’altro un incremento del valore immobiliare dell’edificio.