Risparmio del gas con caldaia a condensazione: consumi e vantaggi

Secondo i dati dell’ARERA (l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente), il costo della bolletta del gas metano potrebbe aumentare anche quest’anno. Un buon modo per risparmiare è quello di installare una nuova caldaia a condensazione per la climatizzazione invernale.

Si tratta di una tipologia di caldaia che ha più di un vantaggio, ma anche degli svantaggi. Verranno indicati quali sono, come funzionano le caldaie a condensazione e quanto permettono di risparmiare in questa breve guida alla caldaia a condensazione.

La caldaia a condensazione ha un meccanismo di base molto simile a quello della caldaia tradizionale: attraverso la combustione del gas naturale viene riscaldata l’acqua che poi circola nelle tubazioni degli impianti di riscaldamento.

L’elemento innovativo delle caldaie con generatore a condensazione sta nel fatto che esse sfruttano il calore dei fumi di scarico, in genere sprecato e disperso come emissioni ambientali, facendo così dello scarto un’ulteriore fonte energetica.

Il modo in cui questo tipo di sistema sfrutta il calore dei fumi di scarico consiste nel metterli a contatto indiretto con l’acqua di ritorno dall’impianto di riscaldamento. Questa, passando attraverso dei tubi, entra in contatto con uno scambiatore di calore che trasmette il potenziale termico dei gas di scarico nel momento in cui questi vengono espulsi.

La caldaia a condensazione è nata grazie alle leghe metalliche moderne, che hanno permesso di convogliare i fumi di scarico (di per sé corrosivi e a temperature elevatissime) senza danneggiare i tubi che li portano.

Inoltre la caldaia a condensazione con bollitore ha un potere calorifero superiore più elevato delle caldaie tradizionali, in quanto riesce a riutilizzare anche la parte di energia utilizzata per trasformare l’acqua in vapore.

L’acqua fredda di ritorno, infatti, con la naturale condensazione del vapore acqueo, raccoglie questa energia termica e la rimette in circolo nell’impianto. Ciò significa che più è fredda l’acqua di ritorno, maggiore è l’efficienza energetica della caldaia a condensazione.

La caldaia a condensazione sicuramente garantisce un risparmio ai clienti finali. Scegliere di installare una nuova caldaia a condensazione in luogo delle vecchie caldaie murali aperte, sul lungo periodo, permetterà di assorbire il costo sostenuto: le tempistiche per farlo, però, dipendono da molti fattori e condizioni economiche.

L’elemento più importante da considerare sta nei consumi più ridotti della caldaia a condensazione rispetto alle sue concorrenti. Banalmente, dal momento che la dispersione del calore generato è minore, la caldaia a condensazione richiederà meno combustibile, tra il 15% e il 20% annuo.

Da quali fattori dipende questo risparmio? I principali sono i seguenti:

• differenza rispetto alla vecchia caldaia. Se questa era un modello a camera aperta, anche dei migliori, una caldaia a condensazione sostitutiva potrebbe consumare dal 25% al 30% in meno; se invece era un modello a camera a tenuta stagna, il risparmio potrebbe raggiungere il 20%. Il tutto a seconda del livello di manutenzione, fondamentale per il buon funzionamento della caldaia a condensazione;
• dimensioni dell’abitazione o dell’impresa. La caldaia a condensazione può essere installata in ogni abitazione (appartamento in condomini con riscaldamento centralizzato e non, villetta unifamiliare, imprese…), e il costo non varia moltissimo a seconda delle dimensioni della stessa. Un risparmio, per quanto piccolo, può comunque derivare dalla scelta della caldaia più adatta a seconda delle dimensioni degli ambienti da riscaldare;
• temperatura del sistema. Visto il principio di funzionamento della caldaia a condensazione, il sistema generale dovrebbe essere regolato a una temperatura inferiore ai 56°C (temperatura di condensazione del vapore), così da offrire un buon risparmio generale. Temperature più alte dovrebbero essere impiegate solo con termosifoni di superficie molto ridotta rispetto agli ambienti. In ogni caso, oltre i 75°C le finestre di risparmio della caldaia a condensazione quasi si annullano, quindi bisognerebbe evitare quella soglia. In genere, in una casa italiana la temperatura è impostata tra i 60°C e i 65°C;
• eventuale presenza di riscaldamento a pavimento. Se il riscaldamento è a pavimento, il risparmio della caldaia a condensazione sarà di gran lunga maggiore. Infatti, la temperatura del sistema potrà essere mantenuta più bassa, poiché il corpo radiante (cioè tutto il pavimento) offre un’ampia superficie (avendo cura di evitare tappeti, tende e altri schermi);
• utilizzo delle termovalvole. Le valvole termostatiche vanno collocate per legge sui radiatori, così da permettere di regolare la temperatura di ogni singola stanza chiudendo le porte in casa. Offrono sempre un buon risparmio, specie se elettroniche, ma sono ancora più efficienti se abbinate a una caldaia a condensazione (permettono una riduzione dei consumi di gas anche del 30%, in base all’uso domestico);
• uso costante di dispositivi di controllo da remoto dell’accensione e dello spegnimento della caldaia. Soprattutto se associati al riscaldamento a pavimento, questi sistemi permettono di evitare al massimo gli sprechi regolando le temperature in automatico e senza sbalzi eccessivi;
• offerta per la fornitura di energia. La tipologia di offerta, società, mercato e tariffe, ovviamente, possono sempre fare la differenza tra il risparmio e la spesa eccessiva.

A conti fatti, si può dire che è possibile ammortizzare il costo di una caldaia a condensazione in circa 2-3 anni, per quanto la stima possa variare di molto in base all’utilizzo della caldaia stessa, al tipo di abitazione o di impresa, al numero di componenti delle famiglie, alla zona climatica e così via.

È molto importante, poi, ricordare che esistono molti incentivi fiscali per le caldaie a condensazione, che coprono l’acquisto e anche l’installazione della caldaia stessa nel contesto di una riqualificazione energetica.

In particolare, si può citare soprattutto l’ecobonus, confermato di recente dalla legge di stabilità 2019 e dal decreto rilancio, grazie al quale si può usufruire di detrazioni Irpef o Ires tra il 50% e il 65% sui costi di sostituzione della caldaia, a seconda della qualità della stessa: in entrambi i casi deve essere almeno di classe energetica A, ma se è anche dotata di sistemi di regolazione evoluti si può accedere allo sconto al 65%.

Tirando le somme, dunque, si possono elencare i principali pro e contro dell’acquisto di una caldaia a condensazione.

Cominciando dai vantaggi, si possono citare:

• i costi di gestione contenuti. Rispetto a una caldaia tradizionale, la caldaia a condensazione ha prestazioni che non variano durante il funzionamento del sistema di riscaldamento, il che garantisce ovviamente un livello di risparmio superiore;
• la riduzione delle emissioni inquinanti. Le caldaie a condensazione sono dotate di bruciatori più evoluti e di sistemi di depurazione con tecnologia green che permettono di ridurre l’impatto ambientale e contenere i gas di scarico più nocivi per la salute e l’ambiente;
• la maggiore semplicità di installazione. Dal punto di vista strutturale, infatti, scegliere di installare una caldaia a condensazione permette di sfruttare delle deroghe sul piano dei collegamenti ai sistemi di evacuazione sui tetti o sulle superfici esterne;
• affidabilità e sicurezza del sistema. L’impianto di riscaldamento con caldaia a condensazione si dimostra in media più efficiente sul lungo periodo: i guasti sono di gran lunga minori se l’utilizzo è attento e non sforza il sistema;
• la possibilità di combinare un sistema solare termico all’impianto di riscaldamento. Grazie ai pannelli del fotovoltaico, sarà possibile la produzione dell’acqua calda sanitaria, mentre la caldaia verrà usata solo per il riscaldamento, così da offrire il massimo del risparmio. Entrambi i sistemi, inoltre, possono essere installati usufruendo di sconti e agevolazioni fiscali per energie rinnovabili, come per la pompa di calore;
• le molteplici opportunità di risparmio sul lungo periodo. Anche se i costi di acquisto e installazione sono in genere elevati, come già visto una caldaia a condensazione consuma molto meno di una tradizionale, offrendo un livello di risparmio considerevole (in base alle esigenze di fabbisogno energetico).

Per quanto riguarda gli svantaggi, invece, vanno ricordati:

• la necessità di manutenzione e pulizia regolari. Il meccanismo della caldaia a condensazione è molto raffinato e delicato, e, per quanto sia basso il rischio di guasto o malfunzionamento, deve essere controllato regolarmente per poter offrire un risparmio economico. Per questo, è necessario provvedere sempre ai controlli prescritti dalla legge (come riportato nel libretto di certificazione della caldaia) e, se possibile, anche a verifiche aggiuntive stagionali;
• le spese più alte se i consumi di gas sono bassi. La caldaia a condensazione si rivela conveniente soltanto se l’utilizzo del riscaldamento è continuo e intenso, mentre chi utilizza il riscaldamento molto poco o non per l’intera stagione invernale (p. es. per una seconda casa vacanze, per chi usa elettrodomestici come stufette nelle ore diurne…) potrebbe non trovare convenienza nell’installazione di una caldaia a condensazione;
• il costo iniziale elevato. Nonostante gli incentivi, il risparmio offerto dalla caldaia a condensazione è pur sempre futuro, e va atteso a fronte di un investimento iniziale che non è sempre alla portata di tutti.