Il costo della bolletta può spesso incidere molto sul bilancio delle famiglie. Per questo, in molti si preoccupano di trovare dei metodi per ridurre la spesa per l’energia.

Fortunatamente, vi sono molti modi per ridurre i consumi oppure per pagare di meno la materia prima energia. Ma quali sono? Vi forniamo tutte le informazioni e i consigli utili in questa breve guida al risparmio di luce e gas.

In molti si chiedono se è davvero possibile risparmiare sulle bollette per clienti domestici o aziende. La risposta è sì, è sempre possibile risparmiare luce e gas per pagare meno e, consumando meno risorse, proteggere l’ambiente.

Il risparmio economico deriva dal fatto che il costo delle bollette è progressivo: accanto ad alcuni costi fissi (ad esempio le imposte, l’IVA, l’accisa e alcune quote delle altre voci di spesa) la maggior parte dei prezzi varia al variare della materia prima consumata, sia per l’energia elettrica che per il gas naturale.

Esistono alcune voci di spesa, inoltre, il cui costo lievita in base a determinati scaglioni: con una certa quantità di energia consumata si rientra in uno scaglione, e se si consuma di più si sale a quello successivo e aumenta anche il costo. Lo scopo di questo sistema di pagamento è quello di scoraggiare i consumi troppo elevati rispetto alle necessità dei consumatori.

L’essenziale per risparmiare in bolletta, quindi, è consumare una minor quantità di energia. Molto spesso sono sufficienti dei piccoli cambiamenti nelle proprie abitudini, o dei minimi accorgimenti, per ridurre di molto la quantità di energia consumata quasi senza rendersene conto. Adottando delle abitudini corrette è possibile ottenere un risparmio annuale anche molto sensibile e un minore impatto ambientale.

Inoltre, il risparmio dipende anche dalla scelta dell’offerta migliore, sia con contratto domestico che business. Si può passare, per esempio, dal mercato di maggior tutela al mercato libero e approfittare delle molte tariffe basse e fisse, che spesso offrono anche sconti in bolletta, agevolazioni e bonus al consumatore, un servizio smart e digitale ecc.

Oppure, si può scegliere tra offerte monorarie e offerte biorarie, sempre a seconda delle proprie necessità e possibilità. Con un’offerta bioraria, per esempio, si può approfittare del sistema delle fasce orarie per concentrare i propri consumi nelle ore fuori punta (indicate anche dal contatore) e raggiungere ogni anno delle buone percentuali di risparmio.

Ciascuno dei diversi fornitori offre tante offerte differenti, e spetta solo al cliente scegliere la più adatta in base alle proprie esigenze. Online si può ricorrere anche a un comparatore di offerte, come quello di ARERA (l’Autorità di regolazione per energie reti e ambiente), che elaborando i dati personali inseriti offre suggerimenti sulle offerte più convenienti per ciascuna fornitura e per ogni gestore; l’essenziale, però, è sempre la conoscenza delle proprie necessità d’uso da parte di ogni consumatore.

La soluzione più estrema per il risparmio, però, è l’uso di energie rinnovabili, come il fotovoltaico, le pompe di calore e così via. Soluzione estrema perché, da un lato, prevede una spesa iniziale di installazione non indifferente, ma anche perché, dall’altro, comporta sul lungo periodo un credito di gran lunga superiore ai costi, tanto da potersi talvolta distaccare dalla rete elettrica nazionale.

Per chi è interessato sia al risparmio a lungo termine che a raggiungere una maggiore sostenibilità ambientale, allora, il consiglio migliore è quello di informarsi meglio sulle energie alternative e chiedere un preventivo a imprese specializzate e operatori energetici.

Il metodo principale per risparmiare, come abbiamo detto, è sempre quello di ridurre i consumi. Per farlo, bisogna adottare molti piccoli accorgimenti, tra i quali possiamo ricordare i seguenti:

• spegnere sempre la luce quando si esce dalla stanza. È vero che le lampadine, specie quelle moderne, hanno un consumo generalmente basso, ma la cattiva abitudine di lasciarle sempre accese è uno spreco che fa crescere presto i costi in bolletta;
• regolare la temperatura degli impianti di riscaldamento e di raffrescamento a livelli adeguati e non eccessivi. Un condizionatore a 18°-20° C in estate e il termostato a 24°-26° in estate consumano moltissimo! Meglio invertire le due temperature: il comfort sarà il medesimo, ma si vedranno subito i vantaggi a livello di risparmio;
• mantenere l’isolamento termico della casa. Il principale consumo energetico domestico è dovuto al riscaldamento invernale e al raffrescamento estivo. Quando gli impianti sono accesi, è bene “aiutarli” a svolgere la loro funzione chiudendo bene le finestre, evitando di coprire i termosifoni con oggetti o panni, e in generale evitare in ogni modo che vi sia ricambio di temperatura con l’esterno;
• regolare la temperatura dello scaldabagno per riscaldare l’acqua sanitaria in base alla stagione. Se in inverno ha senso mantenerla attorno ai 55-60° C a seconda della zona climatica, d’estate è consigliabile abbassarla a 40°, per assicurarsi un buon risparmio di energia e una vita più lunga del dispositivo;
• utilizzare correttamente lavatrice e lavastoviglie, due elettrodomestici assai energivori. Con i detersivi in vendita oggi, lavatrice e lavastoviglie non richiedono temperature elevate: con i lavaggi a freddo si lava altrettanto bene ma è richiesta molta meno potenza. In entrambi i casi, poi, bisogna sempre usare l’elettrodomestico a pieno carico per ottimizzare le spese, e magari usare le varie modalità “eco” pensate dai produttori;
• non abusare degli elettrodomestici. Poiché tutti gli elettrodomestici hanno un consumo più o meno grande di energia, perché non cercare di risparmiarla? Meglio evitare di tenere acceso il forno troppo a lungo, sprecare gas per la cottura dei cibi o lasciare aperto il frigorifero. In generale, poi, è bene evitare di lasciare gli elettrodomestici in stand-by, visto che anche così consumano energia, usando una multipresa con interruttore;
• curare la manutenzione degli elettrodomestici. Un elettrodomestico pulito e in buone condizioni è un elettrodomestico che funziona meglio e consuma meno. Bisogna, per esempio, pulire i filtri dell’aspirapolvere e del climatizzatore, seguire correttamente le istruzioni d’uso del produttore, e usare preferibilmente ricambi originali e non di terze parti.

Un altro metodo di risparmio consigliato è senza dubbio quello dell’investimento sull’efficienza energetica. Ma che cosa significa “investire nell’efficienza energetica”? L’investimento riguarda tutti gli aspetti connessi alla gestione energetica domestica, e coinvolge quindi sia gli impianti, sia gli elettrodomestici, sia l’immobile stesso.

Tutti questi aspetti, infatti, influiscono fortemente sui consumi di energia, e sono valutabili in genere tramite una scala alfabetica. In particolare:

• per gli edifici si adotta l’Indice di Prestazione Energetica (IPE), che misura la quantità di energia consumata per il riscaldamento invernale degli ambienti, e valuta tutti gli aspetti strutturali dell’immobile. La classificazione va da G (edifici a consumi elevati) ad A4 (edifici a consumi ridotti);
• per gli elettrodomestici si utilizza l’etichetta energetica, obbligatoria da circa 20 anni per tutti i tipi di dispositivi di grandi dimensioni. In genere, tutti gli elettrodomestici più recenti si trovano nelle classi più performanti, da A ad A+++, e rispetto a quelli più datati e di classe inferiore possono portare a un risparmio di energia fino al 35-40%.

Per investire sull’efficienza energetica, dunque, è possibile effettuare diversi interventi, dai più semplici ed economici ai più complessi e dispendiosi. Possiamo ricordare, tra i principali:

• sostituire le vecchie lampadine a incandescenza con lampade a LED. Il risparmio è assicurato, anche grazie alla loro lunga durata nel tempo;
• fare attenzione all’etichetta energetica. Gli elettrodomestici piuttosto vecchi, oltre i 10-15 anni di utilizzo, andrebbero senza dubbio sostituiti. In quel caso, è bene acquistare quelli nuovi almeno di classe energetica A/A+ e con funzioni di risparmio energetico integrate;
• installare impianti ad alta efficienza. Soprattutto nel contesto di una ristrutturazione, potrebbe essere una buona idea quella di sostituire vecchie caldaie o impianti di riscaldamento e raffrescamento con modelli nuovi ad alta efficienza, installando anche le valvole termostatiche;
• sostituire gli infissi e i vetri delle finestre, optando per strumenti e soluzioni più isolanti;
• richiedere un Attestato di Prestazione Energetica (APE) a un tecnico qualificato per conoscere la classe energetica della propria abitazione o appartamento e scoprire quali sono gli interventi migliori da attuare per migliorare la classe energetica, come la realizzazione del cappotto esterno o la sostituzione degli impianti;
• investire nelle energie rinnovabili. Se si dispone di ampie superfici, l’installazione di pannelli fotovoltaici (o di un’altra tecnologia green) può ripagare in breve tempo l’investimento.

Si ricorda che per molti degli interventi menzionati diversi provvedimenti normativi italiani prevedono incentivi e agevolazioni apposite, che si concretizzano in sconti immediati oppure in esenzioni e tagli fiscali. Esiste, per esempio, l’ecobonus per lavori di ristrutturazione alla casa e miglioramento della classe energetica, ma anche il bonus mobili per la sostituzione degli elettrodomestici, o il bonus condizionatori.