Contatore elettrico: come leggere i consumi

Saper leggere il contatore è importante per verificare il corretto importo di bollette che sembrano troppo onerose , controllare i propri consumi e tenere traccia delle spese.

Il contatore serve a misurare l'energia elettrica che si utilizza, e può essere di due tipi: elettronico o meccanico. I contatori meccanici, ormai difficili da trovare e caduti in disuso, funzionano con un meccanismo a ruote decadiche, ovvero una serie di numeri che ruotano segnando il flusso dei consumi. I contatori elettronici o elettromeccanici, invece, hanno tutti un display digitale, che mostra con precisione le informazioni sulla quantità di elettricità che si consuma e i dati inerenti la fornitura.

Nei paragrafi successivi viene presentata una guida su come leggere i consumi e il contatore e a comprendere la misurazione della quantità di energia utilizzata.

L'arrivo nelle case e nelle imprese della tecnologia dei contatori elettronici delle ultime generazioni ha semplificato la lettura dei consumi e ha permesso al cliente finale di stringere un rapporto a distanza ancora più semplice, rapido e trasparente con il fornitore.

Questi strumenti, infatti, permettono la telegestione, ovvero un sistema di controllo a distanza e da remoto del dispositivo e della fornitura di energia, permettendo di compiere velocemente operazioni di supporto, come l'attivazione di un contatore e l'aumento della potenza di elettricità (ma anche la sospensione della fornitura in caso di morosità) o la cessazione in caso di richiesta di chiusura del contatore.

Il contatore elettronico velocizza la comunicazione col venditore (sia nel mercato libero che nel mercato di maggior tutela), in quanto, tra le varie operazioni da remoto, dà la possibilità di inviare direttamente la lettura al fornitore.

Il contatore elettronico permette inoltre una lettura più approfondita dei consumi, che, ad esempio, vengono suddivisi in base alle fasce orarie, F1, F2 e F3. Tali fasce orarie, oltre a essere rintracciabili in bolletta, sono appunto visibili anche sul display digitale, così da capire immediatamente in quale periodo della giornata si concentrano maggiormente i propri consumi.

Solitamente, l'energia di cui un utente domestico dispone è di 3 kW, leggermente superabile in termini di potenza istantanea (nella misura del 10%); la potenza impegnata per l'utenza domestica però può essere aumentata, anche installando un contatore elettrico trifase in luogo del modello monofase.

Il contatore rientra nella fornitura di cui si occupa il distributore di energia, che è anche il soggetto a cui rivolgersi in caso di guasti all'impianto o alle reti di distribuzione. Infatti, tutti i contatori sono di proprietà del distributore locale e il singolo utente ne ha in realtà soltanto il diritto di utilizzo; ogni manomissione è vietata, e in caso di emergenza solo il tecnico autorizzato dal distributore può riparare il guasto.

Allo stesso modo, solo il tecnico può effettuare le varie operazioni di gestione della rete, come aumentare la potenza (se previsto dal contratto di fornitura)

Per il resto, il contatore elettronico conserva tutte le altre funzioni già presenti con quello meccanico standard, come il numeratore dei consumi, i vari impianti di sicurezza e salvavita, la comunicazione con la centralina ecc.

Come si legge il contatore? Tutto dipende, innanzitutto, dalle tipologie di contatore.

Cominciando dal contatore elettronico, è possibile notare che, a lato del display digitale che costituisce il quadrante sulla parte frontale del contatore, si trova il tasto della lettura, che, una volta premuto, fornirà tutte le informazioni utili e le indicazioni sui consumi.

La prima voce che apparirà, quando si schiaccerà il pulsante per la prima volta, è un codice alfanumerico composto da 14 caratteri che identifica l'utenza in maniera univoca: è il codice POD, di cui si vedranno più avanti gli utilizzi e la composizione.

Successivamente, compaiono le indicazioni della fascia oraria attiva al momento della lettura e la potenza assorbita in kW, ovvero il consumo dei vari apparecchi che si utilizzano. Premendo ancora il tasto, apparirà la lettura dei consumi nelle diverse fasce orarie e la potenza massima registrate dal contatore. Questi ultimi due dati vengono presentati due volte, in quanto si riferiscono sia alla fatturazione attuale che alla fatturazione precedente. Infine, premendo un'ultima volta, compariranno data e ora.

Procedendo con la lettura per mezzo di questo strumento, quindi, si può avere una panoramica dei propri consumi da consultare e comparare con quelli ricevuti nella bolletta. Tale funzione del contatore elettronico è fondamentale per tenere traccia dei consumi e per verificare la correttezza delle singole fatture.

Nei pressi del display, sempre sulla parte frontale, ci sono poi delle luci rosse fisse o lampeggianti. Le luci lampeggianti indicano che il flusso di corrente è attivo e che il funzionamento del contatore è corretto. Se la luce rossa si ferma, invece, significa che non c'è consumo di energia elettrica da più di 20 minuti.

Sul contatore si trova poi l'interruttore generale, che serve ad interrompere o a ripristinare il flusso di energia; si tratta di quell'interruttore che va premuto quando salta la corrente per far ripartire l'erogazione.

Nel caso si fosse in presenza di un contatore meccanico, invece, la lettura da fare è ancora più semplice, per quanto meno ricca di informazioni: basterà chiamare al numero cliente e comunicare al fornitore le cifre presenti sulla parte frontale del contatore.

Sulla superficie esterna, infatti, sono visibili i rulli che riportano i consumi che mostrano le cifre nere per gli interi e le cifre rosse per i decimali. Al fornitore vanno comunicati solo i numeri interi, quindi quelli a sinistra della virgola (ciò vale anche per la lettura del contatore elettronico).

Solitamente, le bollette dell'elettricità vengono recapitate a casa ogni 2 mesi e alle imprese, in base ai consumi, mensilmente oppure sempre bimestralmente; nel caso quindi si volesse comunicare un'autolettura al fornitore è bene farlo 10 giorni prima della fine di ogni bimestre.

Un'altra informazione utile da reperire con la lettura del contatore è il codice POD. Si tratta di una serie di lettere e numeri che individuano il punto di prelievo, ossia il punto geografico esatto sul territorio dal quale il cliente sta utilizzando energia.

Di conseguenza, ogni contatore avrà il proprio codice POD, che sarà legato ad esso fin dal momento dell'installazione e dell'allacciamento e non potrà essere cambiato a meno di una chiusura definitiva dell'utenza. Di conseguenza, il codice POD non cambia con le normali operazioni sulla fornitura come la voltura o il subentro.

Il codice POD è composto da una serie di 14 o 15 caratteri e si trova solitamente nella prima pagina della bolletta dell'elettricità. Tali caratteri indicano:

• il codice nazione, che per l'Italia è ovviamente IT, e serve a identificare il singolo Stato in cui si trova la fornitura;
• il codice distributore, che indica invece il distributore locale di competenza con una sequenza di tre numeri (001, 002 ecc.) assegnati direttamente da ARERA a ciascuna società di distribuzione;
• il codice servizio, che è rappresentato solo dalla lettera E (indicante l'elettricità);
• il codice punto di prelievo, che è il numero identificativo vero e proprio composto da 8 cifre, e indica il singolo contatore, un po' come una sorta di codice fiscale. In alcuni casi, infatti, può essere utilizzato soltanto questo codice nei display dei contatori elettronici per designare la fornitura;
• la chiave di controllo, una sola cifra finale che in alcuni casi e condizioni può essere omessa.