Autolettura: che cos'è?

Quando si parla di autolettura del contatore ci si riferisce all’individuazione del dato relativo ai consumi riportato sul dispositivo di misurazione del consumo di energia o gas. È un semplice numero, che però può avere diverse funzioni utili.

Ma come si fa l’autolettura? A cosa serve? E come si fa per non sbagliare? Ecco tutte le risposte e le informazioni utili sull’autolettura.

Si definisce autolettura una modalità di lettura dei contatori di luce e gas attraverso una procedura specifica, ossia quella effettuata direttamente dal cliente finale sul contatore montato nella sua abitazione o nel luogo di lavoro (o, in alternativa, dall’amministratore di condominio nel caso di impianti con contatore centralizzato).

È importante comprendere che cosa sia l’autolettura del contatore per non confonderla con altre tipologie di lettura, cui ci si riferisce spesso quando si parla di “lettura del contatore”, ovvero:

• la lettura stimata dalla società di fornitura. Si tratta di una lettura in senso improprio: è piuttosto una stima di consumi presunti che il fornitore calcola sulla base dei parametri a sua conoscenza, come il numero dei membri del nucleo familiare, la media dei consumi precedenti relativi all’abitazione o all’impresa, ecc. I risultati vengono adoperati allo scopo di fatturare al cliente dei consumi il più possibile vicini alla realtà, in assenza di una lettura reale e al netto di eventuali bonus e agevolazioni. In seguito, il pagamento viene adeguato ai consumi reali tramite una lettura vera e propria e con l’addebito o accredito nella bolletta di conguaglio;
• la lettura effettuata dalla società di distribuzione (indicata a volte erroneamente come “servizio di autolettura”). A scadenze regolari il distributore locale invia un tecnico specializzato, il letturista, per effettuare la lettura sul contatore e comunicare il dato al fornitore, che manderà una bolletta di conguaglio. Si tratta di un metodo di lettura che, ormai, è in sostituzione con forme più moderne;
• la telelettura da remoto. Consiste in una lettura effettuata in autonomia dal distributore, ma a distanza, grazie alle nuove funzionalità di gestione dei contatori elettronici come il telecontrollo, che permette al distributore l’accesso ai dati di consumo. Così, senza bisogno di inviare il letturista, il distributore può sapere in ogni momento quali sono i consumi (nel rispetto del trattamento dei dati personali) e comunicare il dato all’operatore della società di vendita. Grazie alle rilevazioni da remoto il cliente pagherà per i consumi effettivi, senza il bisogno di fare l’autolettura. È un metodo fruibile esclusivamente sui contatori elettronici più recenti, di prima o seconda generazione.

Quando dunque si dice che il cliente deve “ dare la lettura”, si intende sempre l’autolettura, ossia una lettura autonoma dei consumi che andranno poi comunicati al fornitore.

Ma perché si fa l’autolettura dei contatori? Si possono dare due risposte:

• per comunicare i consumi effettivi al proprio fornitore di energia elettrica o gas naturale. L’autolettura, in base alla normativa, serve solo per quelle utenze ancora dotate di contatori meccanici che, non permettendo la telelettura, obbligano il cliente a inviare le autoletture a intervalli regolari, nei periodi indicati nelle bollette dalla società di vendita. Se non si comunica l’autolettura, i costi in bolletta saranno calcolati dal venditore in base ai consumi effettivi, se disponibili, o secondo le stime consuete, con bolletta di conguaglio al termine del periodo di fatturazione;
• per avere il quadro aggiornato dei propri consumi, provando a ridurli per ottenere un risparmio in bolletta ed eliminare gli sprechi. L’autolettura, in questo caso, può essere utile per conoscere le proprie abitudini di consumo (specie se si possiede un contratto con tariffe multiorarie e grazie al contatore elettronico si visualizzano i consumi distinti per fasce orarie).

Per quanto riguarda il primo caso, si ricorda che l’invio dell’autolettura al fornitore può essere richiesto anche ai consumatori dotati di contatori elettronici che però presentano temporanei guasti o malfunzionamenti, oppure che non sono abilitati alla funzionalità di telelettura (le ragioni sono varie, e spesso dipendono dal modello o dal marchio del contatore installato).

Per fare l’autolettura dei contatori dell’energia elettrica e del gas metano non servono particolari conoscenze, ma basta seguire alcune semplici istruzioni, diverse in base alla tipologia di contatore, per individuare il dato dei consumi totali:

• per il contatore meccanico, occorre guardare la parte frontale del dispositivo, dove sono posizionati i rulli che indicano il consumo di gas metano o corrente elettrica dal momento dell’allaccio e dell’attivazione del contatore. I numeri utili sono le 9 cifre prima della virgola, che costituiscono i numeri interi (i decimali possono venire trascurati). In genere, per maggiore semplicità, molti modelli di contatore indicano tali cifre in nero, e i decimali in rosso;
• per il contatore elettronico, invece, serve un passaggio in più, cioè la pressione ripetuta del pulsante di lettura. Il pulsante di lettura è l’unico presente sulla parte frontale del contatore (oltre all’interruttore generale); è rosso ed è situato subito accanto al display digitale. Su quest’ultimo, alla pressione del pulsante, si potranno visualizzare tutti i dati richiesti; tra i primi dovrebbe comparire proprio il valore dei consumi di gas e corrente totali, talvolta segnalato come “A1” o simboli analoghi, ma anche altre informazioni come il codice cliente o i codici POD O PDR.

Una volta individuato il numero corretto, tutto quel che resta da fare è, se la lettura è stata fatta in base all’indicazione in bolletta, comunicare il dato al proprio fornitore.

Oppure, se si legge il contatore per propria conoscenza, trascrivere il numero corredato di data e ora della rilevazione, per confrontarlo con i dati precedenti e successivi ed eventualmente con quanto indicherà poi il fornitore, effettuando una verifica nella bolletta per vedere se è in linea con i consumi registrati.

Per la comunicazione al fornitore devono essere utilizzati gli appositi canali di contatto, indicati tra la prima pagina e la seconda pagina della bolletta, come da delibera e regolamento di ARERA (l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente).

Di solito il venditore offre un numero di telefono da chiamare per comunicare la lettura a un risponditore automatico; in alternativa si può chiamare il call center al numero verde del servizio clienti o, in alcuni casi, utilizzare l’app o l’area clienti online, mandare una mail o un sms o simili. Di rado è richiesto di compilare della modulistica o recarsi agli sportelli. L’importante è seguire le indicazioni sulla modalità di comunicazione, che variano da fornitore a fornitore.

Quando si comunica l’autolettura, bisogna tenere sotto mano anche altri dati necessari per l’identificazione, gli stessi usati per operazioni come voltura, passaggio dal servizio di tutela al mercato libero, cambio fornitore o invio reclami: numero cliente, codice fiscale o partita IVA, codice POD o codice PDR (rispettivamente per la luce e per il gas), e così via. Spesso, tuttavia, come nel caso di invio di un SMS, possono essere richiesti solamente il codice POD o il codice PDR e la lettura.

Per effettuare una corretta autolettura è importante riconoscere con esattezza il dato del consumo aggiornato complessivo di gas o di energia elettrica, e non confonderlo con altri.

Tale numero indica tutto il consumo dal momento dell’installazione del contatore. Se il cliente vuole conoscere con precisione i propri consumi, effettuando una semplice sottrazione, per esempio togliendo al totale registrato in questo mese il dato relativo al mese precedente, può ottenere un dato di consumo parziale relativo, nel caso considerato, alla mensilità appena trascorsa.

Se si fa una autolettura del contatore elettronico vengono riportati anche molti altri dati che possono essere utili per il consumatore, come ad esempio i codici identificativi dell’utenza che, come abbiamo detto, servono sempre per comunicare con il fornitore: per esempio il POD, il PDR ecc.

Per quanto riguarda poi il contatore elettronico della luce, vi sono anche molte altre informazioni aggiuntive, utili per una lettura approfondita e una conoscenza più precisa del proprio utilizzo della fornitura; sarà sufficiente premere più volte il pulsante di lettura per visualizzare tutti i dati rilevati, i dati storici e il consumo istantaneo sempre aggiornato.

Tra queste informazioni si può citare la ripartizione dei consumi per fascia oraria, possibile con alcuni contatori di nuova generazione, ma anche i dati relativi alla potenza e all’energia reattiva (p. es. potenza istantanea in quel momento, potenza massima nel periodo di fatturazione in corso e nel periodo di fatturazione precedente), data e ora, ecc.

Va segnalato, inoltre,  che quando si effettua la lettura del contatore elettronico è bene prestare attenzione ai messaggi di errore riportati sul display elettronico, per i quali è sempre bene contattare subito il distributore tramite il numero solitamente indicato in bolletta per l’emergenza guasti. Anche le spie presenti accanto al display sono molto utili come segnalazioni di un guasto o un malfunzionamento (indicato dalle luci rosse fisse).

Si ricorda infine che ogni distributore locale adotta modelli diversi di contatore. Alcuni sono più diffusi di altri, e il funzionamento è comunque molto simile; in ogni caso, l’installatore è tenuto a fornire un manuale di istruzioni che può essere utile per gli utenti meno avvezzi.