Consumi di un forno elettrico, le classi energetiche e consigli su come risparmiare

Il forno elettrico è tra gli elettrodomestici fondamentali nelle abitazioni moderne e, proprio per questo, ha un impatto significativo sui consumi energetici domestici. La crescente attenzione verso l'efficienza energetica e la sostenibilità ambientale rende essenziale comprendere i consumi di questi apparecchi e le relative classificazioni energetiche.

D’altra parte, i crescenti costi dell'energia elettrica impongono la necessità di essere informati sul consumo del proprio forno per poter prendere scelte più consapevoli, sia in fase di acquisto che durante l'utilizzo quotidiano. L'ottimizzazione dei consumi non solo favorisce un risparmio economico tangibile, ma contribuisce anche alla riduzione dell'impronta ecologica complessiva dell'abitazione.

Il consumo energetico medio di un forno elettrico domestico si attesta indicativamente tra i 150 e i 200 kWh annui, considerando un utilizzo standard. Questo si traduce in un costo annuale di circa 40-55€, variabile in base alle tariffe energetiche applicate.

Un forno elettrico di classe A consuma mediamente tra 0,8 e 1 kWh per ogni ora di funzionamento, mentre i modelli di classe inferiore possono raggiungere e superare 1,5 kWh.

È stato, inoltre, rilevato che i forni elettrici costituiscono circa il 6-7% del consumo energetico domestico annuale, un dato significativo nel bilancio energetico complessivo dell'abitazione. Questa informazione è consultabile nel Rapporto Annuale sull'Efficienza Energetica pubblicato dall'ente:

La potenza media installata di un forno elettrico domestico varia generalmente tra 2 e 3,5 kW. Questo parametro, insieme alla frequenza e alla durata di utilizzo, determina il consumo effettivo dell'apparecchio. È importante considerare che la potenza nominale non corrisponde al consumo continuo, poiché i forni moderni, una volta raggiunta la temperatura impostata, modulano l'assorbimento per mantenerla costante.

Altri fattori che influenzano il consumo di energia di un forno elettrico sono le dimensioni del forno (considerando il maggiore volume da riscaldarsi), l’efficienza del modello, le impostazioni utilizzate e, naturalmente, la frequenza e i tempi di cottura.

Dal marzo 2021, l'Unione Europea ha introdotto una nuova classificazione energetica per gli elettrodomestici, abbandonando il precedente sistema che prevedeva le classi A+++, A++, A+, A, B, C, D in favore di una scala semplificata che va dalla classe A (massima efficienza) alla classe G (minima efficienza).

Tale classe energetica può essere individuata all’interno dell’etichetta energetica che obbligatoriamente ogni forno elettrico deve recare.

La classe A è riservata ai forni che consumano meno del 50% rispetto al consumo standard di riferimento, rappresentando l'eccellenza in termini di efficienza energetica. La classe G, invece, include i dispositivi che consumano più del 125% rispetto allo standard di riferimento.

L'appartenenza a una specifica classe energetica è determinata dall'Indice di Efficienza Energetica (EEI), calcolato secondo la formula EEI = AEC/SAEC x 100, dove AEC rappresenta il consumo annuo dell'apparecchio e SAEC il consumo annuo standard di riferimento per quella categoria di prodotto.

La nuova etichetta energetica, oltre alla classe di appartenenza, riporta informazioni tecniche rilevanti quali:

• Volume utile della cavità del forno (in litri)
• Consumo energetico per ciclo di cottura standard (in kWh)
• Livello di rumorosità durante il funzionamento (in decibel)
• QR code che rimanda a informazioni aggiuntive sul prodotto

Questa revisione della classificazione energetica si è resa necessaria poiché, con il progresso tecnologico, la maggior parte dei prodotti si concentrava nelle classi superiori, rendendo difficile per i consumatori distinguere tra i modelli più efficienti.

L'ottimizzazione dell'utilizzo del forno elettrico può portare a significativi risparmi energetici. Di seguito sono illustrate le principali strategie per ridurre i consumi:

1. limitare le aperture dello sportello durante la cottura, ogni apertura comporta una dispersione termica del 25% circa, con conseguente aumento del consumo energetico necessario per ripristinare la temperatura impostata.
2. utilizzare la funzione di preriscaldamento in modo selettivo, questa fase è effettivamente necessaria solo per alcune preparazioni specifiche, come la pasticceria. Per molte altre ricette, inserire gli alimenti a forno freddo non compromette il risultato finale;
3. sfruttare il calore residuo, è possibile spegnere il forno 5-10 minuti prima del termine del tempo di cottura indicato, sfruttando il calore accumulato nelle pareti dell'apparecchio per completare la preparazione;
4. ottimizzare l'utilizzo dello spazio interno, quando possibile, cuocere contemporaneamente più pietanze su ripiani diversi consente di ammortizzare il consumo energetico, riducendo il numero di accensioni necessarie;
5. valutare l'impiego di elettrodomestici alternativi per preparazioni di dimensioni ridotte. Microonde e fornetti elettrici di piccole dimensioni possono garantire un risparmio energetico fino al 70% rispetto al forno tradizionale;
6. mantenere adeguata pulizia dell'apparecchio, i residui di cottura accumulati sulle pareti e sulle resistenze riducono l'efficienza termica, aumentando i consumi energetici necessari per raggiungere e mantenere la temperatura impostata;
7. considerare la sostituzione di apparecchi datati con modelli di classe energetica superiore. Un forno di classe A consuma circa la metà dell'energia rispetto a uno di classe G, garantendo un significativo ritorno dell'investimento nel medio-lungo periodo.

L'adozione sistematica di queste pratiche può ridurre il consumo energetico del forno fino al 30%, con un impatto positivo sia sull'economia domestica che sull'ambiente. La consapevolezza e l'attenzione nell'utilizzo quotidiano dell'elettrodomestico rappresentano il primo e più accessibile passo verso un consumo energetico più sostenibile.