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Allaccio gas: costi e tempistiche

L’allaccio del gas è il collegamento dell’abitazione alla rete di distribuzione del gas metano con la nuova installazione del contatore. È necessario farlo, per esempio, per una casa di recente costruzione, assieme alle altre utenze.

Si tratta, però, di un’operazione non sempre facile, in quanto richiede di seguire procedure molto precise. Ecco allora una breve guida all’allaccio del gas con tutte le informazioni su modalità, costi e tempistiche.

 

Come fare l’allaccio del gas

La pratica di allacciamento del gas si svolge attraverso passi precisi, che dal punto di vista tecnico e burocratico sono imprescindibili perché la procedura venga portata a termine nel modo corretto (come avviene per l’allaccio dell’energia elettrica).

In sintesi, i passaggi sono i seguenti:

  • invio della richiesta, da parte del cliente, al fornitore scelto per attivare l’utenza del gas, corredata di nome, cognome, codice fiscale, partita Iva ecc.;
  • inoltro della richiesta da parte del fornitore al distributore locale che ha in concessione la gestione della rete sul territorio, da effettuarsi per legge entro i 2 giorni lavorativi seguenti;
  • sopralluogo da parte del tecnico incaricato dal distributore; la data e l’ora dell’intervento devono essere preventivamente concordate con il cliente, che deve essere presente all’appuntamento nel rispetto dei diritti alla riservatezza. Il tecnico deciderà, in questa fase, la posizione in cui il contatore andrà installato, e fornirà al cliente le necessarie indicazioni per predisporre tutto il necessario all’installazione;
  • accettazione del preventivo elaborato a cura del distributore (ma emesso attraverso il fornitore). Il più delle volte viene inviato via posta ordinaria oppure e-mail, e indica il costo dei lavori (che saranno a carico del cliente finale) e le altre comunicazioni operative;
  • pagamento del preventivo da parte del cliente, mediante bonifico bancario o bollettino postale;
  • lavori all’impianto esterno per il montaggio del contatore. Il lavoro viene effettuato dai tecnici inviati dal distributore fino alla posizione in cui sarà posizionato il contatore. Contestualmente è assegnato e comunicato al cliente il codice PDR univoco che serve a identificare l’utenza. Per quanto attiene, invece, all’impianto del gas interno all’abitazione, naturalmente è di competenza dell’utente;
  • accertamento della documentazione sullo stato degli impianti interni, effettuato dal distributore, sulla base delle indicazioni della delibera 40/2014/R/gas dell’ARERA (Autorità di regolazione energia reti e ambiente). Richiede naturalmente che siano stati preventivamente completati i lavori sugli impianti interni. Ogni modulo va compilato dal tecnico installatore e dal cliente, e vanno inviati al distributore entro 120 giorni a partire dalla data in cui è stata richiesta l’attivazione del servizio;
  • esito positivo dell’accertamento (in caso di esito negativo, la documentazione deve essere ricompilata e inviata nuovamente al distributore fino ad approvazione avvenuta, con addebito al cliente di tutti gli accertamenti);
  • esecuzione dei lavori definitivi per installare il contatore;
  • prova di tenuta dell’impianto, necessaria prima dell’attivazione dello stesso allo scopo di verificare che non vi siano perdite di gas. La prova può essere effettuata sia da un privato installatore, sia dal distributore stesso. Al cliente viene rilasciato poi un certificato che garantisce che il test ha avuto esito positivo;
  • attivazione del contatore del gas, sempre da parte del tecnico inviato dal distributore. Tutto l’impianto, esterno e interno -inclusi cucina e fornelli, caldaia, riscaldamento ecc.- deve essere stato completato prima dell’attivazione;
  • attivazione del contratto di fornitura tra il cliente e il fornitore.

A questo punto il contatore sarà attivo. Sarà possibile effettuare tutte le normali operazioni come l’aumento di potenza, l’autolettura dei consumi, la richiesta al comune del bonus sociale in bolletta per il gas domestico, il subentro, la voltura, l’attivazione della caldaia, il cambio di fornitore o offerte ecc.

 

A chi rivolgersi per l’allaccio del gas

Per richiedere l’allaccio del gas, ci si può rivolgere o al fornitore o al distributore. Tuttavia, non è indifferente rivolgersi all’uno o all’altro. Infatti:

  • se si contatta il distributore, potrà essere richiesta soltanto l’installazione del contatore, e sarà necessario poi, a installazione avvenuta e una volta completati tutti i lavori, contattare separatamente la società di fornitura per attivare un contratto;
  • se si contatta invece il fornitore, sarà possibile sottoscrivere e attivare il contratto fin da subito, mentre il fornitore si occuperà di contattare il distributore locale e fissare con lui un appuntamento per conto del cliente.

Ne deriva, insomma, che è più consigliabile rivolgersi al fornitore, dal momento che in questo modo si risparmierà tutto il tempo necessario a prendere l’appuntamento col distributore e ad attivare un contratto di fornitura in seguito.

È opportuno, comunque, ricordare che l’allaccio al gas non è sempre possibile, indipendentemente da chi si intende scegliere per eseguirlo. Si può collegare la propria casa alla rete nazionale di distribuzione del gas metano soltanto nei luoghi raggiunti da quest’ultima. Se l’abitazione dovesse essere isolata dal sistema di distribuzione, sarebbe necessario ricorrere a fonti di energia alternative, come il GPL, le stufe oppure fonti rinnovabili e sostenibili come il fotovoltaico per avere l’acqua calda.

Cosa serve per l’allaccio del gas

Per la realizzazione dell’allaccio del gas servono alcuni documenti specifici, stabiliti dalla già citata delibera 40 dell’Autorità per l’energia. Si tratta, in particolare, dei due moduli stabiliti su disposizione dell’allegato G/40, che vengono inviati dal fornitore al cliente, e devono essere compilati, firmati e poi inviati al distributore.

Tali moduli vanno rinviati entro 90 giorni dalla data della richiesta, pena la scadenza della stessa. I due moduli, nello specifico, sono:

  • l’allegato H/40, in parte precompilato dal fornitore e in parte a cura del cliente finale. Reca la conferma della richiesta di attivazione della fornitura di gas;
  • l’allegato I/40, che invece va compilato dal fornitore e anche dal distributore stesso, e attesta che l’impianto è stato montato ed eseguito in maniera corretta.

Assieme a quest’ultimo documento, ne vanno allegati anche altri: tra cui uno schema dell’impianto e il progetto dello stesso, una relazione sulle tipologie di materiali utilizzati e sulle tecniche d’impiego, l’attestazione di conformità e sicurezza, una copia del certificato di riconoscimento (con dati catastali) corredato di requisiti tecnici e professionali.

Lo scopo di tutti questi documenti è fornire un attestato sulla corretta esecuzione dei lavori in base alle leggi e ai regolamenti in vigore.

 

Costi di allaccio

Le procedure di allaccio hanno un costo variabile. Si tratta di un lavoro complesso, che coinvolge diverse figure professionali, imprese e aziende e richiede tempi piuttosto lunghi, quindi è impossibile fornire una stima corretta senza conoscere le circostanze di riferimento.

Inoltre, i prezzi e le tariffe per questo genere di interventi non sono regolati dall’Autorità di tutela ma hanno i prezzi del business del mercato, e non sono previste particolari agevolazioni, pertanto sono soggetti a una massima variabilità (benché anche in questo caso sia possibile ricorrere al servizio conciliazione e ai reclami agli sportelli).

In genere, si può supporre che il prezzo minimo si aggiri attorno ai 200 o 300 €, ma in caso di complicazioni può crescere fino a 1000 o 1500 €.

Può darsi infatti che, per esempio, il lavoro per allacciare il gas sia piuttosto semplice, in quanto l’abitazione è situata in un centro abitato e la tubazione del gas è posta proprio sotto il terreno circostante; ma l’allaccio può anche riguardare una casa isolata in una zona di campagna, per cui è necessario prolungare i tubi della rete del gas di qualche decina o centinaio di metri, e naturalmente interrare la tubazione.

È bene ricordare, poi, che oltre alla spesa per il lavoro fisico di allacciamento, i clienti devono sostenere anche il prezzo dell’accertamento della tenuta prima di procedere. In questo caso i costi sono fissi, e ogni singolo accertamento (con esito positivo ma anche negativo) può costare da 47 € (per gli impianti con portata termica complessiva fino a 35 kW, ossia per gli impianti domestici), fino a 70 € per impianti superiori a 350 kW.

 

Tempistiche

Anche per quanto riguarda i tempi del lavoro la variabilità è molto elevata e dipende da diversi fattori.

L’invio della pratica dal fornitore al distributore richiede già di per sé 2 giorni lavorativi. A questo vanno aggiunti i tempi per l’invio del preventivo da parte del distributore, che partono da un massimo di 15 giorni per i lavori semplici, fino ai 30 giorni dei lavori più complicati.

Dopo i tempi tecnici per il pagamento del preventivo da parte del cliente, il distributore ha l’obbligo di effettuare l’allacciamento entro 10 giorni lavorativi dal ricevimento dell’accettazione se il lavoro è semplice, ma entro 60 giorni se si tratta di lavori complessi.

A ciò vanno aggiunti i tempi per il controllo dei documenti di accertamento, che possono allungarsi se la verifica ha un esito negativo e occorre dunque ripeterla, dal momento che in assenza di tali documenti non è possibile l’attivazione dell’utenza.

L’attivazione del contatore, infine, a seguito di esito positivo dell’accertamento, va effettuata dal distributore entro altri 10 giorni lavorativi, cui si sommano le tempistiche del fornitore per l’attivazione della fornitura di gas.