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Ecobonus condizionatori: richiesta bonus mobili

Se si vuole installare un nuovo condizionatore a risparmio energetico in casa, magari per sostituirne uno vecchio e molto energivoro, si può fare domanda per l’ecobonus condizionatori, una agevolazione fiscale che può essere richiesta da chi soddisfa questi requisiti. Può essere richiesto sia per i condizionatori installati durante una ristrutturazione che al di fuori della stessa. Condizioni simili valgono per il bonus mobili, una detrazione per l’acquisto di alcuni elettrodomestici.

 

Ecco una breve guida con tutte le informazioni sul bonus climatizzatori e sul bonus mobili: chi lo può ottenere, come richiederlo e a quanto ammonta.

 

Che cos’è il bonus mobili

Il bonus mobili è una detrazione Irpef pari al 50% dell’imponibile dovuto per l’acquisto di mobili o di grandi elettrodomestici (purché siano di classe A+ o superiore o, nel caso di forni elettrici, almeno A) nel contesto generale dell’arredamento di un immobile in corso di ristrutturazione edilizia.

 

La nuova legge di bilancio 2019 ha prorogato il bonus mobili anche per l’anno in corso, a condizione che l’intervento edilizio sia iniziato non prima del 1° gennaio 2019. Lo stesso vale anche per gli acquisti di mobili ed elettrodomestici effettuati l’anno scorso, per i quali occorre una ristrutturazione avviata dal 1° gennaio 2018.

 

Per ottenere il bonus mobili occorre indicare specificamente le spese sostenute per gli acquisti all’interno della propria dichiarazione dei redditi (o con il modello 730 o con il modello redditi persone fisiche).

 

Il bonus mobili può essere richiesto solo dal contribuente che richiede la detrazione per i costi di intervento edilizio nel cui contesto si colloca l’acquisto dei beni.

 

La detrazione del bonus mobili va calcolata su un massimo 10.000€ di costo totale per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici, indipendentemente dalla spesa complessiva per la ristrutturazione.

 

La detrazione va ripartita in dieci quote annuali dello stesso importo. Se questa non viene utilizzata, in tutto o in parte, non può essere cumulata, trasferita o ceduta a terzi.

 

Bonus mobili: che cosa sapere per richiederlo

Per poter richiedere il bonus mobili è necessario, innanzitutto, progettare ed effettuare una ristrutturazione edilizia e ottenere l’agevolazione fiscale prevista per la stessa; questo vale sia per i lavori sulle singole unità immobiliari residenziali che sulle parti comuni degli edifici residenziali (condomini).

 

La detrazione del bonus mobili può essere richiesta anche se i mobili e gli elettrodomestici servono per un ambiente diverso da quello ristrutturato.

 

Se l’intervento ha luogo su parti comuni di edifici (come lavatoi, portinerie ecc.) allora tutti i condomini hanno diritto alla detrazione, a seconda della propria quota in millesimi e limitatamente agli oggetti acquistati per gli ambienti in questione.

 

Per ottenere il bonus è anche necessario che i lavori siano iniziati prima della data di acquisto dei beni per cui si richiede la detrazione. Il pagamento dell’intervento, invece, può essere anche successivo. La data di avvio dei lavori viene accertata tramite abilitazioni amministrative, comunicazione preventiva all’Asl oppure autocertificazione.

 

Gli interventi edilizi necessari per richiedere la detrazione possono essere:

  • manutenzione straordinaria o ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti (non interventi ordinari come tinteggiatura, sostituzione di infissi o pavimenti ecc.);
  • ricostruzione o ripristino di un edificio che ha subito calamità naturali in situazione di emergenza;
  • restauro o risanamento conservativo di interi fabbricati nel caso in cui, entro 18 mesi dal termine dei lavori, il fabbricato sia venduto;
  • manutenzione ordinaria o straordinaria su parti comuni di edifici residenziali (condomini).

 

Ecobonus condizionatori: chi può ottenerlo

Il bonus condizionatori o climatizzatori è una forma di sconto o detrazione che può essere richiesto da coloro che scelgono di acquistare un nuovo condizionatore a pompa di calore e risparmio energetico, con classe energetica A+/A+++. Ciò vale anche in caso di sostituzione dei vecchi condizionatori privi di tali requisiti.

 

Il bonus condizionatori nei diversi incentivi spetta a tutti, in particolare ai seguenti soggetti, entro un limite massimo di detrazione di 30.000 euro per ciascuna delle unità immobiliari:

  • persone fisiche (singoli, famiglie);
  • condomini;
  • imprese, società di persone o società di capitali;
  • enti pubblici e privati che non si dedicano ad attività commerciale;
  • associazioni di professionisti;
  • istituti autonomi case popolari;
  • cooperative di abitazione.

 

L’importo totale dell’ecobonus condizionatori rimane lo stesso per le diverse categorie, ma può variare a seconda della tipologia di acquisto:

  • bonus del 50% per l’acquisto di un condizionatore (di classe energetica A+ o superiore) in fase di ristrutturazione straordinaria;
  • sconto del 50% per l’acquisto di un condizionatore, sempre alle medesime condizioni, ma nel corso di una ristrutturazione ordinaria della casa o dell’appartamento;
  • detrazione del 65% per chi acquista un nuovo condizionatore a pompa di calore, ad alta efficienza energetica, per sostituirne uno vecchio e di classe energetica più bassa.

 

Lo sconto sulla fattura spetta anche a coloro che acquistano un nuovo condizionatore al di fuori di un intervento di ristrutturazione ordinaria o straordinaria, se in possesso di tutti i requisiti.

 

Il bonus condizionatori può essere richiesto per un acquisto effettuato entro il 31 dicembre 2020 per i clienti privati domestici, mentre per i condomini la scadenza è prolungata fino al 2021.

 

Si ricorda poi che per “condizionatore” si può intendere sia un deumidificatore d’aria, sia una termopompa o pompa di calore, sia un climatizzatore. A seconda del tipo di impianto e delle caratteristiche tecniche, la categoria di “bonus” può variare sensibilmente.

 

Naturalmente, perché la detrazione possa essere applicata, l’acquisto deve essere documentato, e dev’essere stato effettuato rispettando i requisiti previsti dalla normativa.

 

Ecobonus condizionatori con ristrutturazione edile

L’ecobonus può essere richiesto sia per un lavoro eseguito durante una ristrutturazione che al di fuori della stessa.

 

Dunque, se l’acquisto e l’installazione del nuovo impianto si situa entro un’opera di rinnovamento dell’abitazione, può essere richiesto il bonus ristrutturazione.

 

Tale bonus copre il 50% delle spese complessive sostenute; l’importo massimo di spesa detraibile con queste agevolazioni, considerando il totale dei lavori, è di 96.000€, suddivisi in 10 rate annuali dall’ammontare equivalente per 10 anni.

 

Vale anche per i climatizzatori a pompa di calore senza funzione di riscaldamento, utili nella stagione estiva più che per una climatizzazione invernale. Il requisito fondamentale è che sia presente la certificazione, da parte del produttore o dell’installatore, che attesti che il nuovo condizionatore garantisce un risparmio energetico maggiore.

 

Tra i bonus condizionatore legati alla ristrutturazione rientra anche l’IVA agevolata al 10%, in sostituzione dell’aliquota ordinaria al 22%. L’IVA al 10%, in questo caso, si applica solo alla differenza tra il costo totale del servizio e il valore della manodopera e dell’installazione.

 

Tra le ultime novità normative del 2020, è stata modificata l’aliquota fiscale per le operazioni di ristrutturazione volte a migliorare l’efficienza energetica delle case: è l’ecobonus al 110%, valido per i lavori effettuati dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021.

 

L’ecobonus prevede uno sconto fiscale per il contribuente, una detrazione al 110% per tutte le spese (in 5 rate per 5 anni), o una cessione del credito del 100% pari alle spese dei lavori portati a termine dagli installatori e dall’azienda edilizia.

 

L’ecobonus vale anche per i condizionatori solo se si accompagna a un intervento maggiore sull’efficienza energetica domestica, come l’isolamento termico dell’involucro dell’edificio o la sostituzione della caldaia con impianti a condensazione. Tutti i lavori dovranno essere tali da migliorare di almeno due classi energetiche il valore base dell’edificio.

 

Ecobonus condizionatori senza ristrutturazione edile

Per quanto riguarda invece le possibilità di detrazione fiscale senza intervento di ristrutturazione, è prevista la necessità di acquistare un condizionatore a pompa di calore con alta efficienza energetica al fine di sostituire un vecchio impianto meno efficiente.

 

L’acquisto può essere situato in contesto di riqualificazione energetica sul piano termico, ma anche in caso contrario si può fruire della detrazione.

 

In questo caso, la detrazione IRPEF arriva al 50% dell’importo totale per l’acquisto del condizionatore e per ogni integrazione accessoria, più le spese di consegna e quelle di installazione dello stesso, fino a un massimo di 48.000€, ancora una volta suddivisibili in 10 quote annuali per 10 anni.

 

Ecobonus condizionatori: modi e tempi di ottenimento

Per ottenere l’ecobonus condizionatori 2020 vi sono alcune istruzioni e requisiti che cominciano con le modalità d’acquisto.

 

Innanzitutto, occorre acquistare un condizionatore a basso consumo energetico, e utilizzare come metodo di pagamento il bonifico bancario o il pagamento a rate tramite finanziamento. Non è possibile utilizzare altre forme o modalità di pagamento.

 

Se si utilizza il bonifico bancario, dovrà indicare tra i dati nella causale la voce “acquisto climatizzatore”, più codice fiscale o partita IVA del cliente beneficiario, numero della fattura di riferimento, indicazione della legge in base alla quale si intende richiedere il bonus.

 

Dopo l’acquisto occorre segnalarlo nella dichiarazione dei redditi, sia col modello Unico per partita IVA, sia col modello 730 per dipendenti o pensionati.

 

Chi ha richiesto l’ecobonus con ristrutturazione, secondo le norme del Decreto di rilancio 2020, deve inviarne comunicazione all’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) entro 90 giorni dalla conclusione dei lavori. Tale comunicazione va inviata online, dalla pagina del sito internet ENEA.

 

Naturalmente le dichiarazioni possono essere soggette a verifica. Per questo è necessario conservare i documenti attestanti il possesso dei requisiti. In particolare, tra la documentazione necessaria occorre conservare:

  • per gli impianti di potenza utile nominale inferiore ai 100 kw, la certificazione, rilasciata dal fornitore, che attesta il rispetto dei requisiti tecnici;
  • per gli impianti di potenza superiore, la stessa certificazione, rilasciata però da un tecnico abilitato iscritto all’albo;
  • l’originale della scheda inviata all’ENEA;
  • le schede tecniche dell’impianto installato.