La legge italiana prevede che, a intervalli regolari, il responsabile deve richiedere una manutenzione della caldaia domestica, per verificare che tutto sia a posto e a norma, e assicurarsi che non vi siano problemi di funzionamento o di sicurezza.

Ma in cosa consiste la procedura di manutenzione? Quali sono i costi dell’intervento, e a carico di chi? Ecco tutte le risposte e le informazioni utili in questa guida facile alla manutenzione della caldaia.

Tutte le caldaie hanno un obbligo minimo di manutenzione. La frequenza della manutenzione della caldaia, tuttavia, limitatamente alle caldaie di potenza pari o inferiore a 35 kW, dipende da diversi altri fattori, come la tipologia di combustibile o il modello della caldaia stessa.

Il primo controllo della caldaia è effettuato al momento del montaggio e del primo avvio dell’impianto. Il tecnico installatore deve verificare il corretto funzionamento della caldaia, la sua sicurezza e affidabilità e il rispetto degli standard previsti.

In seguito, occorre eseguire i controlli secondo le tempistiche previste, che variano da 1 a 4 anni. Queste sono influenzate dal modello di caldaia, dalla tipologia di combustibile impiegato e anche dalla data di installazione della caldaia stessa (più è datata, maggiori sono i rischi di malfunzionamento, e minori devono essere di conseguenza i periodi tra un controllo e l’altro). In particolare:

• il controllo è annuale (una volta l’anno) per una caldaia non alimentata a gas, ossia quelle a biomassa o a combustibile liquido fossile;
• il controllo va fatto ogni 2 anni per una caldaia a gas metano oppure a GPL che è stata installata da più di 8 anni, oppure per le caldaie con camera stagna di combustione di tipo B o con generatore di calore ad acqua calda, quando dotate di focolare aperto e se installate all’interno di una casa o di locali abitati;
• il controllo va fatto ogni 4 anni per una caldaia a gas installata da meno di 8 anni e dotata di camera stagna di tipo C.

Allo scopo di verificare che i responsabili abbiano eseguito tutte le operazioni previste nel rispetto della normativa vigente, è prevista la possibilità, da parte degli organi competenti, di effettuare delle ispezioni a campione o mirate secondo i limiti normativi. Può essere oggetti di ispezione, per esempio, la caldaia per cui non venga pagato il bollino blu, o per la quale il tecnico abilitato non invii all’autorità preposta il rapporto di controllo richiesto.

Dal momento che la materia è di competenza della legislazione concorrente tra lo Stato e le Regioni, alcune Regioni hanno una normativa specifica in materia; tra queste ricordiamo il Lazio, la Lombardia, la Toscana, il Piemonte e il Veneto. In più, anche le Province e i Comuni hanno facoltà di emanare regolamenti e ordinanze riguardo le ispezioni e la manutenzione delle caldaie.

Tutte le caldaie hanno un obbligo minimo di manutenzione. La frequenza della manutenzione della caldaia, tuttavia, limitatamente alle caldaie di potenza pari o inferiore a 35 kW, dipende da diversi altri fattori, come la tipologia di combustibile o il modello della caldaia stessa.

Il primo controllo della caldaia è effettuato al momento del montaggio e del primo avvio dell’impianto. Il tecnico installatore deve verificare il corretto funzionamento della caldaia, la sua sicurezza e affidabilità e il rispetto degli standard previsti.

In seguito, occorre eseguire i controlli secondo le tempistiche previste, che variano da 1 a 4 anni. Queste sono influenzate dal modello di caldaia, dalla tipologia di combustibile impiegato e anche dalla data di installazione della caldaia stessa (più è datata, maggiori sono i rischi di malfunzionamento, e minori devono essere di conseguenza i periodi tra un controllo e l’altro). In particolare:

• il controllo è annuale (una volta l’anno) per una caldaia non alimentata a gas, ossia quelle a biomassa o a combustibile liquido fossile;
• il controllo va fatto ogni 2 anni per una caldaia a gas metano oppure a GPL che è stata installata da più di 8 anni, oppure per le caldaie con camera stagna di combustione di tipo B o con generatore di calore ad acqua calda, quando dotate di focolare aperto e se installate all’interno di una casa o di locali abitati;
• il controllo va fatto ogni 4 anni per una caldaia a gas installata da meno di 8 anni e dotata di camera stagna di tipo C.

Allo scopo di verificare che i responsabili abbiano eseguito tutte le operazioni previste nel rispetto della normativa vigente, è prevista la possibilità, da parte degli organi competenti, di effettuare delle ispezioni a campione o mirate secondo i limiti normativi. Può essere oggetti di ispezione, per esempio, la caldaia per cui non venga pagato il bollino blu, o per la quale il tecnico abilitato non invii all’autorità preposta il rapporto di controllo richiesto.

Dal momento che la materia è di competenza della legislazione concorrente tra lo Stato e le Regioni, alcune Regioni hanno una normativa specifica in materia; tra queste ricordiamo il Lazio, la Lombardia, la Toscana, il Piemonte e il Veneto. In più, anche le Province e i Comuni hanno facoltà di emanare regolamenti e ordinanze riguardo le ispezioni e la manutenzione delle caldaie.

La manutenzione della caldaia va effettuata da una ditta competente, nonché qualificata e abilitata in base alle condizioni di legge, dal momento che le operazioni di controllo della caldaia sono molto delicate e richiedono esperienza e precisione.

In alcuni casi ci si può rivolgere, tra le varie ditte abilitate, alla stessa ditta installatrice della caldaia, che potrebbe anche eseguire operazioni di manutenzione e occuparsi, per un determinato periodo, di contattare il cliente per la manutenzione.

In genere, tuttavia, è il responsabile della caldaia a dover contattare una ditta o comunque un tecnico autorizzato.

È possibile, e consigliabile, richiedere sempre uno o più preventivi prima di accettare la revisione della caldaia da parte di un’unica società. Il rischio è soprattutto quello di pagare troppo poco per un’operazione che invece richiede comunque del tempo e del denaro per essere svolta con la massima cura.

Il tecnico autorizzato, durante le operazioni di manutenzione, deve:

• effettuare un controllo della tenuta e dei filtri;
• effettuare un controllo della ventilazione dell’ambiente in cui è situata la caldaia;
• effettuare una pulizia del bruciatore e dello scambiatore;
• effettuare una verifica del tiraggio dei fumi (o verifica dei fumi).

Tutte queste operazioni prevedono sia un esame visivo del buono stato della caldaia sia una prova funzionale e tecnica, effettuata utilizzando le strumentazioni e l’apparecchiatura adeguate.

Al termine della manutenzione, il tecnico deve aggiornare il catasto regionale (se questo è stato attivato nella propria regione di appartenenza). Il catasto regionale prevede la registrazione di tutti gli impianti attivi, con relativo numero di riconoscimento e codice.

Al termine dell’intervento, se questo è andato a buon fine e non sono stati riscontrati problemi la ditta di manutenzione compila, firma e rilascia anche i relativi documenti al titolare, che li controfirma per presa visione li allega al libretto della caldaia. Il modulo compilato rilasciato include i rapporti con i risultati del controllo ed eventualmente anche delle raccomandazioni o dei consigli.

Il costo della manutenzione della caldaia è variabile, a seconda della tipologia di verifiche stabilite effettuate dal tecnico.

Se viene richiesta soltanto la revisione standard, con aggiornamento del libretto e redazione del rapporto di controllo tecnico (rapporto di tipo 1), la spesa media per il costo del servizio si attesta sui 70,00-100,00 € circa. Il costo può salire fino a 120,00-150,00 € se viene richiesta anche la verifica delle emissioni e della concentrazione degli inquinanti e dei gas di scarico, e se si aggiunge il costo del controllo dei fumi (che è comunque sempre consigliabile).

Naturalmente, i costi variano anche da Regione a Regione, e in base alla ditta scelta. In alcuni casi, il tecnico potrebbe proporre la sottoscrizione di un contratto pluriennale per la manutenzione, che include anche gli eventuali interventi straordinari per tutti i problemi che potrebbero sorgere alla caldaia.

Inoltre, esistono delle specifiche offerte per il mercato libero del gas che garantiscono anche un servizio di assistenza e manutenzione per la caldaia. Un esempio è l’opzione Casa Relax + di Edison, sottoscrivibile con le offerte gas, che con una tariffa fissa mensile offre la possibilità di usufruire di interventi tecnici qualificati per la fornitura del gas naturale.

Si ricorda che il pagamento per la manutenzione ordinaria della caldaia spetta al responsabile della stessa, ossia, in genere, l’inquilino o il locatore dell’immobile che paga le spese del combustibile nella bolletta del gas e la relativa fornitura, e non il locatario. Lo stesso vale per le spese di intervento straordinarie, come la sostituzione della caldaia vecchia.

Nel caso in cui non venga effettuata la revisione obbligatoria, il responsabile può incorrere nel rischio di sanzioni per mancato controllo, che a seconda delle circostanze può arrivare a costare dai 500,00 fino a un massimo di 3000,00 €.

In base al decreto legislativo 192 del 2005, sono previste verifiche e ispezioni a campione sugli impianti per i quali non è stato inviato il rapporto di controllo.